Facoltà di Giurisprudenza: probabile riduzione degli appelli
Ebbene si… Chiunque crede che la situazione degli appelli in Giurisprudenza abbia trovato una soluzione definitiva (con l’attuale 3+3+2), si trova adesso smentito da una decisione presa in seno alla commissione didattica del 2 Febbraio. La commissione, nel recepire la famosa direttiva vincolante del Senato Accademico che abroga il divieto di sostenere l’esame respinto nella medesima sessione d’esami, ha deciso - dato che la direttiva consente di adeguare l’ordinamento degli appelli alla novità introdotta - con sette voti favorevoli dei professori, due astenuti e tre voti contrari dei soli rappresentanti degli studenti presenti (gli altri sei infatti erano assenti), una riduzione degli appelli dagli attuale otto a sei, valida per il prossimo anno accademico.
Si precisa, però, che la commissione è un organo consultivo e che la decisione ultima spetta al Consiglio di Facoltà del 10 Febbraio, anche se il risultato appare ormai scontato.
Siamo di fronte ad una vicenda gravissima per tutti gli studenti, che, così, vedono ridotte al minimo stabilito le date in cui poter sostenere gli esami.
Anche se con poche possibilità, è già in moto la protesta dei rappresentanti: Alleanza Universitaria ha presentato un esposto in Presidenza con il quale denuncia l’illegittimità della decisione della commissione, in quanto non vi era alcun ordine del giorno in merito ed, inoltre, è stato fissato un incontro informale tra tutti i rappresentanti degli studenti ed il Preside per il 10 Febbraio. Ma entrambi i tentativi risultano poco risolutivi: la commissione è un organo consultivo e chi decide è il Consiglio di Facoltà, quindi l’eventuale illegittimità (ammesso che esista) non ha alcuna rilevanza finale; l’incontro con il Preside, nel quale si auspica un possibile compromesso, risulterà sicuramente vano, perché si terrà poche ore prima del Consiglio, quindi quando già tutti i consiglieri avranno le idee chiare su come votare.
Vivi Ateneo ha raccolto le voci degli unici tre rappresentanti degli studenti presenti giorno 2 in commissione: Elena Cammarata (La Destra), Marco Cuttone (Giovani Democratici) e Salvatore Frisenna (Libertas). Con coro unanime i tre hanno lamentato la decisione unilaterale del consigliere Giovanni Pappalardo del gruppo Alleanza Universitaria (risultato assente, ma già era dimesso) di inserire nell’ordine del giorno il recepimento della direttiva del Senato Accademico, dato che già erano note a tutti le conseguenze che ne sarebbero derivate, quale la riduzione degli appelli al minimo legale. I tre sostengono, infatti, che data questa consapevolezza sarebbe stato meglio per il bene degli studenti agire in modo compatto, senza scelte di parte, e di dare vita, prima di tutto, ad un tavolo tecnico con i professori per meglio discutere la novità introdotta dal Senato.
Infine, sostengono i tre, che ciò che da maggiore rabbia è l’assenza e il disinteresse degli altri rappresentanti degli studenti. Infatti, paradossalmente, se fossero stati presenti tutti i nove eletti dagli studenti, il risultato della votazione in commissione, nella peggiore dei casi, sarebbe stato di parità (tranne, ovviamente, che qualche studente sia favorevole alla riduzione degli appelli).
Vivi Ateneo continuerà ad aggiornavi sulla vicenda.
da
www.viviateneo.com/fullnote.php?id=393